Più tasse o meno servizi?


E’ un dilemma davanti al quale nessun amministratore pubblico vorrebbe trovarsi. Eppure è l’amara situazione in cui quasi tutti i sindaci italiani si trovano ora che si stanno approssimando i termini per la stesura dei bilanci preventivi per il 2013. Ne parliamo con Davide Ballabio - capogruppo PD nel Consiglio comunale di Novate Milanese e membro del Comitato Novate con Renzi.

Siamo a maggio e non sono ancora stati approvati i bilanci?
Purtroppo è così, perché tra carenza di governo, norme che vanno e che vengono (Tarsu)…il quadro è ancora nebuloso. Ma a parte questo inciso, vorrei tornare sull’amaro dilemma di apertura. E denunciare che è frutto di un patto di stabilità scellerato, che scarica sui Comuni l’onere del necessario rigore dei conti pubblici del nostro Paese. Proprio i Comuni, che sono i soggetti ai quali compete il grosso della spesa sociale (assistenza domiciliare, sussidi familiari, servizi per gli anziani, prevenzione e tutela dei minori, …), nonché tutti gli oneri di manutenzione dei plessi scolastici, delle strade e degli edifici pubblici. Sono i sindaci dei Comuni che ogni giorni sentono bussare alla porta persone e famiglie bisognose di lavoro o assistenza.
Cosa si può fare?
Purtroppo la coperta è corta, perché per mantenere il livello dei servizi garantito gli scorsi anni (peraltro a fronte di bisogni emergenti…) gli amministratori si trovano nella situazione di dover incrementare le tasse, incidendo quindi sempre sulle tasche e sulla pelle dei cittadini…
E a Novate?
Anche a Novate viviamo la stessa situazione, a fronte di tagli rispetto al 2012 di circa 1,5 milioni di euro.
Quali soluzioni allora?
Nell’immediato il tentativo è quello di trovare un giusto equilibrio tra i due poli: incrementare in modo comunque sostenibile le imposte e cercare di tagliare in parte alcuni servizi, senza danneggiare troppo i possibili fruitori degli stessi. Ciò in una logica di solidarietà all’interno della comunità locale.
In prospettiva, puntare sul ruolo del privato sociale per l’erogazione di alcuni servizi, attraverso un opportuno e adeguato convenzionamento. Certo che l’auspicio di un governo in grado di tagliare sì le spese, ma non sempre ai Comuni, un governo che alleggerisca il Patto di stabilità è davvero urgente!
Nel frattempo?
E' fondamentale un dialogo con i cittadini che li renda consapevoli della situazione, in tal senso stiamo pensando ad iniziative di approfondimento tecnico e politico.