Start UP NOVATE: una newsletter a servizio della PARTECIPAZIONE


Dopo oltre due anni pieni di entusiasmo e di aspettative, spesi a sostegno del progetto di rinnovamento del Paese di Matteo Renzi, vogliamo continuare ad impegnarci per cambiare verso al Partito Democratico e al Paese.
Per rinnovare ed aggiornare il nostro impegno comune per il l'Italia, e per la nostra comunità novatese in particolare, abbiamo deciso di dar vita dapprima all'Associazione "Partecipa Adesso!" e poi a questa NEWSLETTER periodica che avvia oggi la sua attività di informazione, riflessione, approfondimento e partecipazione. Intendiamo realizzare un progetto partecipativo reale con la collaborazione di tutti quelli che lo desiderano, un vero e proprio sistema di "StartUP" - da cui prende il nome la nostra newsletter - presente sul territorio e il più possibile innovativo nel metodo.
Immaginate un'idea o una proposta per la Novate che vorreste: immaginare non costa nulla, dare corpo a quella immagine sì. Abbiamo bisogno di entrambe le cose: della vostra immaginazione, ma anche della vostra fatica.
Segnalateci la vostra disponibilità e/o le Vs. idee via mail: novateconrenzi@gmail.com

6 mesi: se tanto mi da tanto...




Il Presidente del Consiglio Matteo Renzi, perfettamente in linea con le sue idee di rinnovamento, il giorno della sua nomina, ha promesso di attuare un piano di riforme per modificare l’assetto politico e istituzionale del paese che parte da quelle prettamente inerenti all’organizzazione dello stato - legge elettorale e riforme costituzionali – per giungere ad altre quali: taglio cuneo fiscale, riforma mercato del lavoro, e riforma della pubblica amministrazione.
Il filo rosso che lega tutte le proposte di riforma, riconduce a un’idea di politica che si preoccupi di aggredire i problemi sin dal loro sorgere, senza attendere i lunghi tempi che hanno caratterizzato la vita istituzionale della nazione.
La prima dimensione che emerge dalla lettura dell’azione del governo Renzi è dunque quella del tempo.
Nella presentazione di ogni proposta di legge, il governo ha fissato puntualmente la scansione temporale dei singoli passaggi.
In aggiunta, l’esecutivo ha reso immediatamente concreta la volontà di produrre partecipazione nella formazione dei provvedimenti legislativi, tramite la pubblicazione delle linee guida della riforma proposta, in modo da  consultare direttamente la società in merito ai vari argomenti.
Da subito, il presidente del consiglio si è occupato di riforma della legge elettorale, del senato e del titolo quinto  della costituzione.
La prima di esse è finalizzata a consentire la formazione di un governo immediatamente dopo le elezioni,  garantendo allo stesso una maggioranza stabile.
Con la modifica del senato, si cerca di evitare una duplicazione dei passi necessari per l’approvazione di una legge.
L’idea è di passare dal bicameralismo perfetto che obbliga a far approvare una provvedimento legislativo dalla camera dei deputati e dal senato della repubblica, a un sistema secondo cui risulti sufficiente il voto di un ramo del parlamento.
La riformulazione del titolo quinto della costituzione deve servire a eliminare i contenziosi fra regioni e stato centrale nella distribuzione delle materie su cui essi possono legiferare.
Su alcune materie, infatti, fra i due enti spesso non vi è chiarezza in ordine a chi spetti decidere.
La riforma delle province, invece, è ufficialmente in vigore dallo scorso otto aprile, giorno in cui ha ufficialmente cessato di esistere la provincia come ente di primo livello, eletto direttamente dai cittadini.
Vi sono poi altre misure che l’esecutivo vuole approvare per dare nuova efficienza allo stato.
Le riforme sin qui elaborate riguardano la pubblica amministrazione, la giustizia, il terzo settore, il catasto, la normativa sul lavoro.
Accanto a queste elaborazioni normative, annoveriamo tutta una serie d’interventi su vari settori che vanno dal taglio dell’irap alle imprese, alla detassazioni sulla busta paga ( gli ottanta euro di bonus sullo stipendio).

Il "Remigino" Matteo ne combina sempre una...



Il piano per l’edilizia scolastica, preannunciato nel discorso di fiducia alle Camere all’atto dell’insediamento del Governo lo scorso mese di febbraio, ha preso il via dopo un’istruttoria che ha coinvolto tutti i Comuni italiani. Pochi giorni fa sono stati liberati 1.094.000.000 di euro da utilizzare nel biennio 2014-2015 per la costruzione di nuove scuole e per la ristrutturazione di quelle esistenti. Si tratta, in buona sostanza, di risorse finanziarie che i Comuni hanno già in cassa ma che, senza l’intervento del Governo Renzi, non avrebbero potuto essere materialmente spese in quanto bloccate dal patto di stabilità. Grazie allo sblocco e alla conseguente disponibilità a favore del Comune di 2 milioni di euro, a Novate questo provvedimento si tradurrà della costruzione della nuova scuola elementare di via Brodolini, un edificio risalente agli anni 70 che ultimamente ha evidenziato tutta la sua obsolescenza e rispetto al quale l’Ufficio Tecnico del nostro Comune aveva già valutato la maggiore convenienza economica della costruzione ex novo rispetto a costosi interventi di manutenzione straordinaria.  Va sottolineato che il nostro Comune è il terzo in Lombardia, dopo Bergamo e Cernusco sul Naviglio, per quanto riguarda l’entità delle risorse messe a disposizione.
Adesso che Matteo Renzi  e il suo Governo hanno mantenuto l’impegno preso, dando un segnale forte e chiaro su come considerino nei fatti la scuola il principale investimento per il futuro dei nostri figli e dell’Italia, sta alla nostra Amministrazione Comunale dargli seguito. Si tratta di realizzare il progetto esecutivo e poi mettere a gara i lavori; il tutto, secondo l’Assessora Daniela Maldini, in tempi utili per avviare il cantiere già la prossima estate. La costruzione della nuova scuola a Novate, a nostro parere, può essere anche una importante palestra per sperimentare una progettazione che non sia solo un fatto meramente tecnico-ingegneristico. Costruire una scuola non è come costruire una strada o un palazzo: la progettazione di un edificio scolastico non può non tener conto delle attività didattiche che lì verranno svolte. Al riguardo esistono esperienze e buone prassi in Italia e in Europa che costituiscono ormai delle linee guida consolidate in materia. Ci auguriamo quindi che siano coinvolte nel percorso di progettazione tutte le rappresentanze dei soggetti che, a vario titolo, saranno gli “utilizzatori” della scuola (personale docente, personale ausiliario, genitori) e che possono avere idee e suggerimenti per realizzare una vera e concreta #scuolabella.