Il 26 ottobre 2013 si vota nei
circoli del Partito Democratico per l’elezione del Segretario e
dell’Assemblea provinciale di Milano. Per votare è necessario essere iscritti
al PD. È possibile farlo anche il giorno delle votazioni direttamente nel
circolo.
A Milano e
provincia c’è finalmente la possibilità di cambiare davvero: con Pietro
Bussolati alla guida Partito Democratico metropolitano di Milano,
avremmo il primo segretario “nativo
democratico”, che crede fermamente in quel Partito nato sei anni fa, ma
purtroppo non ancora realizzato nel suo spirito originario. La sua candidatura
punta quindi a costruire, anche sul nostro territorio, quel Partito Democratico
che tutti noi, militanti e simpatizzanti, iscritti ed elettori, sogniamo possa
al più presto compiutamente realizzarsi, lo stesso “cambio di verso” immaginato sul livello nazionale da Matteo
Renzi. L'Italia CAMBIA VERSO
Intervista a Matteo Renzi
“Con me segretario del Pd Letta sarà più forte”
lunedì, 07 ottobre 2013
MASSIMO GRAMELLINI - INVIATO A FIRENZE
Ero andato a Firenze per capire se si può comprare un’auto usata da Matteo Renzi e ho scoperto che va in bici. Ci sta seduto sopra, nel cortile di Palazzo Vecchio. «Pedala, altrimenti cadi», gli grida qualcuno, facendo il verso alla sua famosa battuta su Letta. Il ciclista abbassa il cavalletto e scende. È una pila atomica. Attraversa piazza della Signoria, stringe mani di turisti, saluta in inglese gli americani, accenna un inchino ai giapponesi, raccoglie cartacce dal selciato e le va a buttare nel cassonetto. A tavola rinuncia al vino e solleva la camicia per mostrare un preludio di pancetta. “81 chili. Da qui ai quarant’anni voglio scendere a 75. Mi sono dato un anno e mezzo di tempo”. Forse non solo per dimagrire.
Ero andato a Firenze per capire se si può comprare un’auto usata da Matteo Renzi e ho scoperto che va in bici. Ci sta seduto sopra, nel cortile di Palazzo Vecchio. «Pedala, altrimenti cadi», gli grida qualcuno, facendo il verso alla sua famosa battuta su Letta. Il ciclista abbassa il cavalletto e scende. È una pila atomica. Attraversa piazza della Signoria, stringe mani di turisti, saluta in inglese gli americani, accenna un inchino ai giapponesi, raccoglie cartacce dal selciato e le va a buttare nel cassonetto. A tavola rinuncia al vino e solleva la camicia per mostrare un preludio di pancetta. “81 chili. Da qui ai quarant’anni voglio scendere a 75. Mi sono dato un anno e mezzo di tempo”. Forse non solo per dimagrire.
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