Immigrazione. Italia punto di riferimento


Che l'Italia sia oggi un punto di riferimento a livello internazionale emerge chiaro nelle delicate questioni legate all'immigrazione. 
A casa nostra qualcuno ha raccontato per mesi che l'immigrazione era un problema tutto locale, figlio della cattiva gestione politica di un Governo o di una prefettura. Si è fatto credere che l'Italia fosse invasa e il mondo invece stesse bene. 
Finché la realtà si è presa una cruda rivincita. Il numero delle donne e degli uomini che raggiungono le nostre coste è più o meno lo stesso, identico, dello scorso anno. 
Non c'è invasione, dunque. Si può discutere e riflettere insieme su come gestire al meglio la complicata partita organizzativa, dall'accoglienza all'asilo ai rimpatri. 
Ma non c'è nessuna invasione con buona pace dei professionisti dei toni apocalittici che affollano i nostri talk show, non solo dal lato dei politici. 
Quello che invece sta accadendo in altri paesi europei dimostra che siamo davanti a un problema serio, che durerà anni e che l'intera comunità europea deve affrontare. Ci siamo stancati dei minuti di silenzio di Bruxelles quando affonda un barcone o muoiono tanti bambini sulle spiagge, nelle stive, dentro i camion. 
Non basta commuoversi, è tempo di muoversi. Con una politica di asilo comune, con accoglienza e rimpatri gestiti dall'Europa e non dai singoli stati, con una politica di cooperazione internazionale più incisiva, con un'azione mirata contro i trafficanti di uomini, gli schiavisti del ventunesimo secolo. 
Proponiamo queste cose dal consiglio straordinario di aprile e il popolo delle enews ricorda bene tutti i nostri passaggi, più o meno condivisi, ma certo coerenti. 
Non dovremo fare la fatica di cambiare idea al prossimo consiglio europeo. 
Perché abbiamo sempre sostenuto che sul tema dell'immigrazione l'Europa si gioca la faccia. E che occorre una risposta unita. Adesso che il clima sembra cambiato, adesso che autorevoli leader hanno preso posizioni che finalmente possiamo condividere, adesso che l'Italia ha tracciato la linea, non ci accontentiamo di aver avuto ragione in passato. Vogliamo risolvere il problema, non ci basta dire di aver avuto ragione.

Rho - Monza: facciamo il punto

Il progetto
La riqualificazione con caratteristiche di autostrada urbana della Strada Provinciale 46 Rho–Monza è stata promossa per trasformare l’esistente viabilità provinciale in una viabilità primaria a due corsie per senso di marcia che completi l’anello delle tangenziali della città di Milano. L’opera realizza, infatti, il collegamento da est e ovest del quadrante a nord della città di Milano. In conformità con quanto concordato nel 2007 dagli enti coinvolti sotto la regia della Provincia di Milano in merito alla prosecuzione della Tangenziale Nord di Milano, il potenziamento della SP 46 Rho-Monza passa attraverso la realizzazione di un tracciato di circa 9 chilometri dallo svincolo sulla Milano-Meda (all'altezza di Paderno Dugnano), fino all’autostrada A8 (all'altezza di Rho-Fiera). Il 15 ottobre 2007, al tavolo regionale sulle infrastrutture, si trovò un accordo per l’affidamento delle tratte dell’importante arteria: ad Autostrade per l’Italia fu affidata la realizzazione del collegamento fra Baranzate, l’autostrada A8 e il Polo Fieristico (variante di Baranzate), mentre Serravalle si sarebbe occupata della connessione tra la tangenziale Nord e la SP 46. Il 23 ottobre 2008 fu presentato il progetto preliminare dell'opera, per un tracciato della lunghezza complessiva di 9,2 chilometri (di cui 700 metri dell’attuale Tangenziale Nord). 
Il nuovo itinerario. Si realizza il prolungamento dell’attuale Tangenziale Nord: a Paderno si sovrappone e si affianca alla Milano-Meda, supera il fiume Seveso e la linea ferroviaria Milano-Como, per arrivare a collegarsi alla provinciale Rho-Monza. Di qui il tracciato corre lungo la provinciale, che viene riqualificata con interventi che adegueranno le attuali due corsie per senso di marcia alle caratteristiche autostradali. Sarà inoltre realizzata una variante a sud dell’attuale percorso, per allontanare l’opera dall’area abitata. Ai primi di agosto del 2010 “Autostrade per l’Italia” depositò il progetto definito del lotto 3 di propria competenza per la relativa procedura approvativa. La tratta (dall'autostrada A8 alla ferrovia Milano-Varese all'altezza di Baranzate) è stata aperta al traffico il 27 aprile 2015. 

L'intervento è suddiviso in 3 lotti costruttivi: 
  • Lotti 1 e 2: riguardano la tratta da Paderno Dugnano a Novate/Bollate. Concessionaria del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e soggetto attuatore è Milano Serravalle. 
  • Lotto 3: riguarda la Variante di Baranzate. Concessionaria del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e soggetto attuatore è Milano Serravalle.

La galleria sotto i binari delle Ferrovie Nord
L’elemento che forse più interessa Novate è dato dall’attraversamento della linea ferroviaria che avverrà in galleria nell’ambito del lotto 2 e la prosecuzione in trincea del tracciato. Si tratta di un evidente successo di tutti coloro che hanno lottato per evitare che la nuova arteria stradale avesse un ponte di sei corsie per superare la via Bollate, con evidenti ripercussioni negative sulla nostra città. Dopo la galleria, l’autostrada risalirà velocemente e si presenterà in rilevato in corrispondenza dello svincolo di Baranzate-Novate, per sovra-passare la rotatoria di svincolo e subito dopo il torrente Pudiga alla progr. Km 0+659.56. 

News
Proprio per permettere i lavori del sottopasso della ferrovia, la via Bollate sarà chiusa presumibilmente verso la fine del 2015 per l’apertura del cantiere che dovrebbe avvenire nel gennaio 2016.
Per evitare disagi è stato proposto di aprire almeno un percorso ciclo-pedonale. 
Un’altra questione all’ordine del giorno è quella inerente alla costruzione della complanare che dovrebbe costituire una sorta di circonvallazione a nord della città che collegherebbe la zona dove si trova il “Famila” con la via Bollate, per poi proseguire con un tracciato parallelo alla nuova autostrada verso Paderno Dugnano. Il progetto esecutivo, al momento, non prevede il primo tratto fra il “Famila” e via Bollate. Dunque, si verrebbe a determinare un’interruzione della complanare che genererebbe un riversamento di c.a. 23.000 veicolo al giorno all’interno della città. Sul punto, la nostra amministrazione ha ribadito l’inammissibilità di tale situazione e l’importanza che la complanare - inserita nella bozza del progetto definitivo portato alla Conferenza dei Servizi – riveste, poiché struttura parallela alla Rho-Monza che dovrà accogliere tutto il traffico locale.