Si è spento il sole

Molti anni fa  Celentano cantava così
“si è spento il sole, chi l’ha spento sei tu”.
Questa metafora si addice in un certo senso a quello che il PD novatese sta vivendo.
Il sole, la novità, la speranza di molti elettori si sta spegnendo e la causa di tutto questo sta in una crisi che si sta manifestando sempre più dentro il Partito di maggiore consenso: il Partito Democratico.
E' stata ormai approvata  dalla Direzione Metropolitana di Milano il 18 Dicembre 2014 la Carta dei Circoli. In essa si chiede esplicitamente ai singoli circoli di rispondere alla richiesta di definizione delle linee guida dell'attività di sezione. La carta prevede che si agisca anche sul versante degli elettori ed iscritti per renderli sempre più protagonisti dell'azione politica locale. In effetti, si dice che il buon funzionamento del circolo passa attraverso una pianificazione dell'attività che dovrà transitare su un percorso di partecipazione democratica. Ci saremmo aspettati che quest'ultimo punto coinvolgesse da subito e fattivamente iscritti ed elettori che secondo statuto sono la pietra fondante su cui il Partito si regge.  La prolusione della carta recita testualmente:
"Il Partito Democratico è partito di elettori e di iscritti, questa è la sua differenza rispetto ai partiti storici e tradizionali, e la sua principale forza. Non lasciamoli fuori dalla porta in passiva attesa di un loro improbabile ingresso, in assenza di stimoli.Ricordiamo che ben il 17% dell'attività di circolo deve essere dedicata al rafforzamento della comunità PD ovvero alla realizzazione di momenti di confronto e di proposta politica da condividere con la base. Siamo spiacenti di constatare che non sono stati ancora sviluppati  progetti di coinvolgimento dialettico con il popolo democratico  nel nostro ambito comunale. Il rischio è di lasciare fuori dalla porta le energie in grado di dare una forte forza propulsiva al PD locale e conseguentemente a quello nazionale.

Legge di Stabilità 2016: una spinta alla crescita del Paese

Il Governo ha varato la legge di stabilità per il 2016.
Si tratta del più importante atto di natura economico-finanziaria con cui viene definito il quadro delle entrate e delle uscite dello Stato. 
Non è nostra intenzione passare qui in rassegna le misure in essa contenute, anche perché ora incomincia l’iter in Parlamento dove è facile ipotizzare che interverranno modifiche e aggiustamenti. Alcune considerazioni però ci sentiamo di poterle già fare.
Dopo diverse manovre finanziarie tutte improntate alla salvaguardia dei conti pubblici, oggi siamo di fronte ad una manovra che intende cogliere e alimentare i segnali positivi provenienti dall’economia scommettendo su ripresa ed espansione di domanda e produzione. In questa linea si collocano la riduzione della TASI e dell’IRES (quest’ultima a partire dal 2017), i maxi-ammortamenti per le imprese, le agevolazioni fiscali a favore dei lavoratori autonomi e la conferma per il 2016 degli sgravi contributivi per le nuove assunzioni a tempo indeterminato.
D’altra parte un Governo di centrosinistra non può dimenticarsi di coloro che si trovano in situazioni di maggior disagio e quindi assumono particolare rilevanza la previsione di uno stanziamento di 600 milioni a sostegno delle famiglie numerose in stato di bisogno e l’aumento della spesa sanitaria di un miliardo.
Ci sembra che questa legge finanziaria (come si sarebbe chiamata un po’ di anni fa) rappresenti un altro fondamentale tassello dell’opera di trasformazione e rinnovamento del Paese che il governo Renzi sta realizzando da quando si è insediato 20 mesi fa, aggiungendosi alle riforme della PA, della scuola, del sistema elettorale, del Senato e del mercato del lavoro, solo per citare le più importanti.
Non dimentichiamoci inoltre che i dati positivi sul versante della ripresa economica italiana si fanno sempre più forti e stabili, e una parte rilevante in tal senso la sta avendo proprio il Governo in carica con i suoi provvedimenti. A sostegno di questa tesi torna utile la notizia di questi giorni relativa alle analisi e alle previsioni, tra gli altri, di ISTAT e Commissione Europea sulla dimensione sempre più strutturale dei positivi dati economici italiani.
In questo quadro allora sembrano un po’ stridenti alcune obiezioni - chiamiamole così per amor di patria - sollevate soprattutto da una parte della sinistra. Dicono, quelli di quella sinistra che sa dire solo no, che la riduzione delle tasse e, in particolare l’abolizione della tassa sulla casa, è stato un manifesto di Berlusconi e dei governi di centrodestra; A parte che un conto è fare un manifesto, altro conto è la riduzione e l’abolizione reale, chiediamo: il problema è la solita discussione ideologica su cosa è di destra e cosa è di sinistra o piuttosto la discussione su cosa sia più giusto ed efficace per il nostro Paese?
Noi siamo per la seconda ipotesi!
Sempre in relazione alle obiezioni che abbiamo sentito da più parti, ci teniamo a mettere in evidenza due aspetti della manovra che avranno positive ricadute dirette sui Comuni. E’ vero che l’abolizione sic et simpliciter della TASI si tradurrebbe in una ennesima taglio delle risorse finanziarie degli Enti locali, ma ricordiamoci che la legge di stabilità contemporaneamente garantisce loro pari fondi compensativi da parte dello Stato. Forse ancora più importante al riguardo, però, crediamo sia la previsione che i Comuni possano beneficiare di una maggior spesa di quasi 700 milioni di euro al di fuori dell’ormai famigerato patto di stabilità. 
Si tratta, in altri termini, di un allentamento di quel patto che è ormai diventato un incubo per Sindaci e cittadini che negli ultimi anni hanno dovuto giocoforza rinunciare a servizi fondamentali per la vita delle comunità locali.
Una buona notizia anche per il nostro Sindaco e i nostri Amministratori, vero?

Milano continui ad essere una città viva e propositiva

a cura di Giovanni Regiroli

Nell’articolo della scorsa primavera, ben prima dell’apertura di Expo, scrissi: ‘(Expo)  “capiterà” per ben sei mesi a dieci minuti da Novate.
….Ho scritto, non casualmente,  “capiterà” perché EXPO si svolgerà indipendentemente dalla nostra volontà, ma toccherà a ciascuno di noi e, tramite noi, alla comunità in cui siamo inseriti “afferrare” tale opportunità…..’
I sei mesi sono passati e Expo ha chiuso i battenti. Vorrei ora scrivere di ciò che Expo è stato per me e per le persone con cui mi sono confrontato, un articolo basato sul vissuto reale dopo le aspettative teoriche. Senza toccare i dati che quantificano Expo, di quelli scriveranno gli an
alisti.
Innanzi tutto, se devo pensare a una immagine che racchiuda in un tutt'uno i mesi di apertura e anche quelli precedenti e che verranno, mi viene in mente l’immagine della“cometa”. Per tre motivi, legati al prima, al durante e al dopo.

La cometa era attesa, si sapeva quando sarebbe apparsa. Nella tradizione popolare la cometa è anche portatrice di disgrazie, ed ecco i “no Expo” e i critici negativi che predicavano il fallimento dell’evento, ecco la nostra (anche mia) scontata aspettativa che la cometa sarebbe arrivata sicuramente prima che fossimo pronti ad accoglierla, di sicura qualcosa sarebbe andato storto.
A far da contraltare al pessimismo e alla negatività, ecco le associazioni della società civile che organizzano eventi sul tema: “Nutrire il Pianeta”. Abbiamo vissuto per mesi e mesi incontri, dibattiti, spettacoli e letto articoli che hanno toccato i grandi temi della fame del mondo e dell’obesità quale suo opposto, della sostenibilità, dello spreco, della solidarietà e della condivisione. Saremmo stati coinvolti e sensibilizzati su questi temi se non fosse stato per l’arrivo imminente della cometa? Di certo un grande grazie va alla società civile per aver voluto e saputo proporre in modo positivo e propositivo i temi forti in preparazione dell’evento

La cometa è arrivata, il 1° maggio e, sorpresa, la coda era tutta intera anche se non ancora della massima lunghezza, ma non spezzata in parti non finite.
 In più la coda è apparsa subito molto luminosa. La cometa ha offerto sei mesi di bellezza a chi ha saputo goderne, e godere della bellezza fa bene al corpo e allo spirito. Sei mesi in crescendo, di pubblico e di eventi. Una grande festa popolare partecipata e gioiosa in cui ciascuno si è costruito e ha vissuto una propria Expo,
più di divertimento o maggiormente di contenuti, più di riflessione sul tema del cibo o maggiormente turistica e culinaria…in ogni caso confrontandosi con la diversità delle culture presenti e afferrando i contenuti con curiosità, apertura e atteggiamento positivo. Anche nei giorni di sovraffollamento non ho sperimentato la frustrazione.
Nessuno era obbligato alle lunghe code dei padiglioni più gettonati, eppure le persone si sono messe  in coda pazientemente, e più coda c’era e più ne attraeva: che altro se non per godere della bellezza là offerta? E perché assistere più volte allo spettacolo serale all’albero della vita se non per l’emozione della bellezza dei
suoni, luci e giochi d’acqua che ne uscivano? Di certo molti paesi non hanno colto il tema “Nutrire il pianeta, energia per la vita” ma hanno comunque offerto una sfaccettatura del tema e consentito ai visitatori di cogliere aspetti diversi in padiglioni diversi. Una grande festa in cui ciascuno ha vissuto nuove esperienze.

Quando è arrivata al massimo della luminosità, dopo sei mesi, la cometa è sparita dalla nostra vista ma ci ha lasciato gli sciami di meteore che ci ricordano del suo passaggio, che spingono a continuare il confronto sui grandi temi dell’alimentazione e del diritto al cibo iniziati prima di Expo, a stimolare Milano perché continui ad essere una città  viva e propositiva, a far crescere la nostra positività quali italiani per ciò che abbiamo saputo offrire prima di tutto a noi e poi al mondo intero grazie alla grande festa di Expo.


“Chiunque sia in grado di mantenere la capacità di vedere la bellezza
non diventerà mai vecchio”
Franz Kafka



Immigrazione. Italia punto di riferimento


Che l'Italia sia oggi un punto di riferimento a livello internazionale emerge chiaro nelle delicate questioni legate all'immigrazione. 
A casa nostra qualcuno ha raccontato per mesi che l'immigrazione era un problema tutto locale, figlio della cattiva gestione politica di un Governo o di una prefettura. Si è fatto credere che l'Italia fosse invasa e il mondo invece stesse bene. 
Finché la realtà si è presa una cruda rivincita. Il numero delle donne e degli uomini che raggiungono le nostre coste è più o meno lo stesso, identico, dello scorso anno. 
Non c'è invasione, dunque. Si può discutere e riflettere insieme su come gestire al meglio la complicata partita organizzativa, dall'accoglienza all'asilo ai rimpatri. 
Ma non c'è nessuna invasione con buona pace dei professionisti dei toni apocalittici che affollano i nostri talk show, non solo dal lato dei politici. 
Quello che invece sta accadendo in altri paesi europei dimostra che siamo davanti a un problema serio, che durerà anni e che l'intera comunità europea deve affrontare. Ci siamo stancati dei minuti di silenzio di Bruxelles quando affonda un barcone o muoiono tanti bambini sulle spiagge, nelle stive, dentro i camion. 
Non basta commuoversi, è tempo di muoversi. Con una politica di asilo comune, con accoglienza e rimpatri gestiti dall'Europa e non dai singoli stati, con una politica di cooperazione internazionale più incisiva, con un'azione mirata contro i trafficanti di uomini, gli schiavisti del ventunesimo secolo. 
Proponiamo queste cose dal consiglio straordinario di aprile e il popolo delle enews ricorda bene tutti i nostri passaggi, più o meno condivisi, ma certo coerenti. 
Non dovremo fare la fatica di cambiare idea al prossimo consiglio europeo. 
Perché abbiamo sempre sostenuto che sul tema dell'immigrazione l'Europa si gioca la faccia. E che occorre una risposta unita. Adesso che il clima sembra cambiato, adesso che autorevoli leader hanno preso posizioni che finalmente possiamo condividere, adesso che l'Italia ha tracciato la linea, non ci accontentiamo di aver avuto ragione in passato. Vogliamo risolvere il problema, non ci basta dire di aver avuto ragione.

Rho - Monza: facciamo il punto

Il progetto
La riqualificazione con caratteristiche di autostrada urbana della Strada Provinciale 46 Rho–Monza è stata promossa per trasformare l’esistente viabilità provinciale in una viabilità primaria a due corsie per senso di marcia che completi l’anello delle tangenziali della città di Milano. L’opera realizza, infatti, il collegamento da est e ovest del quadrante a nord della città di Milano. In conformità con quanto concordato nel 2007 dagli enti coinvolti sotto la regia della Provincia di Milano in merito alla prosecuzione della Tangenziale Nord di Milano, il potenziamento della SP 46 Rho-Monza passa attraverso la realizzazione di un tracciato di circa 9 chilometri dallo svincolo sulla Milano-Meda (all'altezza di Paderno Dugnano), fino all’autostrada A8 (all'altezza di Rho-Fiera). Il 15 ottobre 2007, al tavolo regionale sulle infrastrutture, si trovò un accordo per l’affidamento delle tratte dell’importante arteria: ad Autostrade per l’Italia fu affidata la realizzazione del collegamento fra Baranzate, l’autostrada A8 e il Polo Fieristico (variante di Baranzate), mentre Serravalle si sarebbe occupata della connessione tra la tangenziale Nord e la SP 46. Il 23 ottobre 2008 fu presentato il progetto preliminare dell'opera, per un tracciato della lunghezza complessiva di 9,2 chilometri (di cui 700 metri dell’attuale Tangenziale Nord). 
Il nuovo itinerario. Si realizza il prolungamento dell’attuale Tangenziale Nord: a Paderno si sovrappone e si affianca alla Milano-Meda, supera il fiume Seveso e la linea ferroviaria Milano-Como, per arrivare a collegarsi alla provinciale Rho-Monza. Di qui il tracciato corre lungo la provinciale, che viene riqualificata con interventi che adegueranno le attuali due corsie per senso di marcia alle caratteristiche autostradali. Sarà inoltre realizzata una variante a sud dell’attuale percorso, per allontanare l’opera dall’area abitata. Ai primi di agosto del 2010 “Autostrade per l’Italia” depositò il progetto definito del lotto 3 di propria competenza per la relativa procedura approvativa. La tratta (dall'autostrada A8 alla ferrovia Milano-Varese all'altezza di Baranzate) è stata aperta al traffico il 27 aprile 2015. 

L'intervento è suddiviso in 3 lotti costruttivi: 
  • Lotti 1 e 2: riguardano la tratta da Paderno Dugnano a Novate/Bollate. Concessionaria del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e soggetto attuatore è Milano Serravalle. 
  • Lotto 3: riguarda la Variante di Baranzate. Concessionaria del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e soggetto attuatore è Milano Serravalle.

La galleria sotto i binari delle Ferrovie Nord
L’elemento che forse più interessa Novate è dato dall’attraversamento della linea ferroviaria che avverrà in galleria nell’ambito del lotto 2 e la prosecuzione in trincea del tracciato. Si tratta di un evidente successo di tutti coloro che hanno lottato per evitare che la nuova arteria stradale avesse un ponte di sei corsie per superare la via Bollate, con evidenti ripercussioni negative sulla nostra città. Dopo la galleria, l’autostrada risalirà velocemente e si presenterà in rilevato in corrispondenza dello svincolo di Baranzate-Novate, per sovra-passare la rotatoria di svincolo e subito dopo il torrente Pudiga alla progr. Km 0+659.56. 

News
Proprio per permettere i lavori del sottopasso della ferrovia, la via Bollate sarà chiusa presumibilmente verso la fine del 2015 per l’apertura del cantiere che dovrebbe avvenire nel gennaio 2016.
Per evitare disagi è stato proposto di aprire almeno un percorso ciclo-pedonale. 
Un’altra questione all’ordine del giorno è quella inerente alla costruzione della complanare che dovrebbe costituire una sorta di circonvallazione a nord della città che collegherebbe la zona dove si trova il “Famila” con la via Bollate, per poi proseguire con un tracciato parallelo alla nuova autostrada verso Paderno Dugnano. Il progetto esecutivo, al momento, non prevede il primo tratto fra il “Famila” e via Bollate. Dunque, si verrebbe a determinare un’interruzione della complanare che genererebbe un riversamento di c.a. 23.000 veicolo al giorno all’interno della città. Sul punto, la nostra amministrazione ha ribadito l’inammissibilità di tale situazione e l’importanza che la complanare - inserita nella bozza del progetto definitivo portato alla Conferenza dei Servizi – riveste, poiché struttura parallela alla Rho-Monza che dovrà accogliere tutto il traffico locale.

Un’Associazione sotto la lente….. Comitato Parchi e Giochi Bimbi


Il Comitato è sorto nell’autunno dello scorso anno per iniziativa di un nonno che, incominciando a portare il  proprio nipotino nelle aree giochi dei parchi cittadini, si è accorto del loro stato insoddisfacente. Anziché dissipare l’energia in polemiche, questo nonno ha dapprima stabilito un contatto con l’Amministrazione Comunale, sia per stimolarne l’intervento che per sapere cos’era possibile e consentito fare di propria iniziativa. Dopo di che ha cercato di aggregare un certo numero di persone che avessero  lo stesso desiderio di cooperare per il miglioramento non solo dei giochi bimbi, ma anche dei parchi e delle aree verdi in cui questi giochi sono collocati. Nel frattempo tra il Comitato e l’Amministrazione Comunale è stata sottoscritta una convenzione che autorizza e regola i possibili interventi del Comitato sulle aree verdi di Novate.
Attualmente il Comitato conta più di 40 sostenitori, anche se quelli effettivamente “operativi” sono in numero inferiore, per comprensibili limiti legati alla disponibilità di tempo libero.
Va precisato che il Comitato è apartitico e nel suo rapporto con l’Amministrazione comunale prescinde dalla collocazione politica.
Il Comitato si è subito trovato in sintonia con altre associazioni, ad esempio con l’Associazione GENITORIeSCUOLA di via Baranzate, con la quale ha collaborato sia in occasione della giornata “Non ti scordar di me”, effettuando interventi sulle aree verdi sia interne che esterne ai plessi scolastici, che, più recentemente, alla pulizia e sistemazione del Parco Ghezzi.
Altri interventi realizzati riguardano la sistemazione del Parco Brasca in preparazione della Festa delle Associazioni di Novate lo scorso 26 aprile, festa che ha visto il Comitato presente con un gazebo e con due visite guidate agli alberi del parco, per riconoscerli e per parlare delle corrette potature e manutenzioni; la sistemazione (nei limiti degli interventi consentiti) di alcuni giochi bimbi; lo svuotamento e pulizia della ex-fontana (successivamente riattivata dall’Amministrazione Comunale) e altri piccoli interventi nel parco di via Baranzate.
Più in generale, il Comitato sta facendo un censimento ed una rilevazione sullo stato dei giochi dei bimbi, delle aree verdi, delle piante, delle panchine e delle fontanelle nei vari parchi di Novate, dai quali emergono le necessità di interventi richiesti all’Amministrazione Comunale ed altri che vengono fatti direttamente dai volontari del Comitato. 
A breve dovrebbe essere realizzato un intervento presso il Parco dei Donatori del Sangue e una rilevazione dello stato e delle necessità  di manutenzione del verde presso il Parco Polì. E’ stata anche pianificata la sistemazione di alcune panchine sostituendo i listelli di legno divelti.
L’operatività del Comitato è comunque limitata dalle regole fissate dalla Convenzione, regole dettate dalla sicurezza (sia per le potature che per i lavori di sistemazione dei giochi). Anche per questo i volontari sono alla ricerca di potenziali sponsor che possano collaborare (economicamente o operativamente nei settori di loro competenza) in alcuni dei progetti e nella successiva manutenzione sia di giochi bimbi che di selezionate aree verdi. E’ in cantiere anche una newsletter: aderenti e cittadini interessati potranno così sapere ciò che il Comitato fa e ha in programma, oltre ad avere informazioni e notizie utili in campo botanico e naturalistico.
Perché una scelta di volontariato attivo in un campo come quello della cura del verde e dei giochi per i bambini, visto che in molti pensano che debba essere l’Amministrazione e solo l’Amministrazione ad occuparsene?
La risposta nasce dalla costatazione che l’essere attivi per il miglioramento dei beni comuni, che sono di tutti, fa bene a noi stessi. Varie ricerche hanno dimostrano infatti che le aree alberate riducono lo stress dell’abitare in contesti artificiali come le aree fortemente urbanizzate; gli indici di benessere e qualità aumentano quando si va a vivere in zone più verdi. Di conseguenza, chi si prende cura del mantenimento e miglioramento del verde fa prima di tutto del bene a se stesso, si prende cura di sé prima ancora di fare un servizio alla comunità locale.
Questo è un motivo importante per comprendere perché il Comitato Parchi e Giochi Bimbi si prende cura del verde pubblico, gratuitamente, senza aspettare che venga fatto da altri. Certo, ci sono dei limiti, ma i suoi volontari cercano di fare tutto il possibile e, facendolo, hanno anche il diritto-dovere di essere sia critici che di stimolo verso l’Amministrazione. Sempre e solo con un obiettivo: fare bene evitando di disperdere risorse ed energie. Meno soldi ci sono e maggiore importanza assume un’azione basata sulla professionalità e sull’individuazione di priorità.
Ci piace concludere questa presentazione con alcuni pensieri estratti da “La lettura”, inserto del Corriere della Sera del 14 giugno scorso, “L’altruismo (ma non troppo) fa bene” di Telmo Pievani, recensione del libro “ L’altruismo, la cultura, la genetica e il benessere degli altri” del biologo americano D. S. Wilson: “In teoria la selezione naturale dovrebbe privilegiare gli egoisti. Non è così”; “se prevale la forza del gruppo (sull’individuo), come nelle specie sociali quale la nostra, l’altruismo diventa una strategia vincente e la cooperazione si diffonde sempre di più”. Pensieri in piena sintonia con quanto scritto sopra: l’altruismo è vincente. E di sicuro non ne facciamo troppo.
Per contattare il Comitato Parchi e Giochi Bimbi: comitatoparchinovate@gmail.com

PER IL PD UNO STOP. ORA CHIAREZZA NEL PARTITO ... NAZIONALE E LOCALE


Sono passate ormai alcune settimane dalla chiusura della tornata elettorale con cui quasi 17 milioni di italiani sono stati chiamati a rinnovare giunte e consigli di 7 Regioni e di più di 1000 Comuni.
I risultati sono noti e commenti sull’argomento ne abbiamo letti e sentiti tantissimi. In estrema sintesi ecco le nostre considerazioni.
    1. Il confronto fatto da più parti –non sempre in buona fede- con i risultati delle Europee dell’anno scorso e delle Politiche del 2013 non ha senso; è come mettere insieme mele, pere e banane: ottime per una buona macedonia, ma sempre di frutti diversi si tratta.
     2.  L’astensionismo la fa sempre più da padrona. Se da una parte questo è un trend che caratterizza molte democrazie nel mondo, sicuramente in Italia ha assunto dimensioni che non possono essere ignorate.
3. La trasformazione del Paese che Renzi e il suo governo hanno finalmente avviato dopo 20 anni di immobilismo comporta inevitabilmente che si vadano a toccare e scardinare rendite di posizione e interessi consolidati, anche quelli storicamente rappresentati dai partiti di centrosinistra e dal PD in particolare. Il prezzo che si rischia di pagare nel breve periodo è una parziale perdita di consensi. E’ il prezzo del coraggio del cambiamento.
4. Le Primarie come metodo di selezione della leadership possono essere migliorate, ma è irrinunciabile il principio di fondo: una volta scelto il candidato, tutti, vincitori e vinti, lo sostengono per vincere le elezioni, quelle vere. Ricordate Boeri a Milano nel 2010 e Renzi dopo la sconfitta alle Primarie del 2012? E invece avete presente il comportamento di Cofferati e Civati in Liguria un mese fa?
5.  A distanza di un anno e mezzo dall’elezione di Renzi a Segretario del PD e della sua nomina a Presidente del Consiglio è chiaro che la presenza di una leadership forte e riconosciuta è determinante.
6. Mentre a livello nazionale il #cambiaverso renziano si sta concretizzando in un effettivo rinnovamento della classe dirigente e della politica, a livello locale la strada è, purtroppo, ancora lunga. Ci si è concentrati sulle esigenze di governo del Paese ed è stato trascurata la necessità di ricambio della dirigenza in molte realtà locali dove la politica è rimasta appannaggio dei soliti noti.
Niente di nuovo, direte. E in effetti non abbiamo pretese da fini e innovativi analisti politici. Ci sembra però giusto che Partecipa Adesso dica la sua, anche e soprattutto in una logica di rilancio della discussione e dell’azione politica a Novate. La nostra è una realtà in cui c’è un gran bisogno di un confronto su molti dei temi evidenziati da questa tornata elettorale, temi che, se da una parte hanno un respiro nazionale, dall’altra sono strettamente collegate alle difficoltà della politica del centrosinistra e del PD a Novate. Diciamo pure che, a nostro parere, questi temi costituiscono la spiegazione di una parte importante del problema novatese.
E chi deve prendersi la responsabilità di affrontarli se non il PD, ovvero il partito di maggioranza e azionista di riferimento della politica a Novate?

Nuova scuola di via Brodolini: pronta a settembre 2016. Intervista all’Assessore Maldini

Nei giorni scorsi è stato pubblicato il bando di gara per l’affidamento dei lavori di costruzione della nuova scuola di via Brodolini. Abbiamo pensato di fare il punto della situazione con l’Assessora Daniela Maldini.

Il termine per la presentazione delle offerte scade il prossimo 22 giugno. Quando aprirà il cantiere e quando il nuovo edificio sarà utilizzabile?
La prima seduta per l’apertura delle offerte è stata fissata per il successivo 24 giugno. In considerazione dell’espletamento di tutte le fasi di gara necessarie  alla verifica dei requisiti che porteranno poi all’aggiudicazione definitiva, il cantiere aprirà il prossimo mese di agosto. La durata dell’appalto è stata fissata nel disciplinare in 294 giorni naturali e consecutivi, decorrenti dalla comunicazione di approvazione del progetto esecutivo da parte dell’organo comunale competente, per l’esecuzione di lavori. Il nuovo edificio scolastico sarà dunque pronto entro il mese di settembre 2016.

Quali saranno le caratteristiche dell’edificio soprattutto per quanto riguarda gli elementi “innovativi” (edilizia sostenibile, spazi innovativi per una didattica innovativa)
Il progetto definitivo dovrà essere sviluppato sulla base del progetto preliminare e delle linee guida del capitolato speciale prestazionale. La progettazione della struttura è prevista in bio-edilizia utilizzando materiale ligneo secondo i più recenti ed avanzati canoni costruttivi e dovrà essere improntata a criteri moderni di funzionalità degli spazi attribuendo grande importanza ai materiali eco-compatibili ed al risparmio delle risorse energetiche.
Il Nuovo edificio è stato concepito strutturalmente ed impiantisticamente per essere, energeticamente, il più efficiente possibile; sono previsti impianti che utilizzino risorse rinnovabili. Per ottimizzare il risparmio idrico dovrà essere previsto l’utilizzo di impianti di recupero dell’acqua piovana per l’uso non potabile (irrigazione giardino e lavaggio pavimenti, scarichi servizi igienici). I corridoi e gli spazi interni dovranno essere illuminati anche dalla luce naturale, fonte di salute e benessere, attraverso finestrature divisorie poste nei corridoi, che facciano passare la luce delle aule e degli altri ambienti. Gli impianti di illuminazione interna ed esterna saranno a led e dotati di sistemi di accensione e spegnimento automatici. Sono stati previsti ovviamente tutti gli impianti tecnici richiesti  dalle normative vigenti (antincendio, protezione scariche atmosferiche, ecc..) oltre ad impianti antintrusione.  Particolare importanza è stata attribuita anche all’acustica  perché le  aule siano isolate dall’ambiente circostante e non risentano dei rumori esterni ed interni o di rumori dati dal sistema impiantistico dell’edificio. In particolar modo l’auditorium e l’aula di musica dovranno essere studiate acusticamente. Per quanto riguarda la salubrità interna dell’aria si dovranno prevedere sistemi di ricambio d’aria naturale, tramite impianti di ventilazione meccanica. Tali sistemi garantiranno aria fresca in tutti gli ambienti interni 24 ore su 24 (o comunque per il tempo giornaliero di utilizzo dell’immobile) e dovranno essere dotati di innovativi scambiatori di calore entalpici che recupereranno oltre al calore anche l’energia latente del vapore acqueo contenuto nell’aria, permettendo così la gestione dell’umidità in ambiente. In tal modo il sistema potrà risparmiare notevole energia garantendo un ambiente interno all’edificio salubre e confortevole. L’impianto di riscaldamento dovrà essere previsto “a pavimento”, senza pertanto avere ingombri di radiatori all’interno dei locali. Grande importanza dovrà essere data alla suddivisione funzionale dell’impianto di riscaldamento con la possibilità di frazionamento dell’impianto (aule e laboratori funzionalmente divisi da segreteria/bidelleria/aula genitori e auditorium completamente separato) in modo tale da riscaldare, raffrescare e arieggiare solo i locali utilizzati. Il tutto con grande giovamento del risparmio energetico.  L’edificio dovrà rispondere alla normativa sul grado di rischio sismico ed essere ben armonizzata al contesto urbano  con un’architettura esterna semplice che richiami alle costruzioni tradizionali lombarde.

Quanto costerà il tutto chiavi in mano e quanto ammonterà complessivamente la copertura derivante dallo sblocca patto voluto dal Governo Renzi?
Il nostro Comune aderendo prontamente alla proposta del Presidente Renzi ha inoltrato richiesta di allentamento del patto di stabilità per la categoria #scuolenuove per un importo di € 2.900.000 così suddiviso: € 75.000,00 – Anno 2014; € 2.325.000,00 – Anno 2015; € 500.000,00 – Anno 2016. Con il D.M. del 13/06/2014 il Presidente del Consiglio ha concesso al Comune di Novate, tra i pochi della Regione Lombardia, la possibilità di effettuare il pagamento dell’opera senza incidere su altri investimenti con queste disponibilità:€ 75.000,00 per l’anno 2014 e  € 2.005.539,40 per l’anno 2015  rinviando a successive manovre lo stanziamento inizialmente previsto anche per l’annualità 2016. Alla luce di ciò abbiamo definito l’esecuzione dell’intervento in due fasi, la prima di un importo pari a € 2.472.641,83 non prevede l’esecuzione di un auditorium annesso alla struttura, la fase seconda che lo prevede ammonta a € 2.717.204,34. Ora l’Amministrazione comunale – come tutte quelle beneficiarie di questa opportunità – attende con fiducia che il Governo porti a compimento l’impegno preso con i Comuni e attraverso la Legge di Stabilità del 2015 o del 2016 metta a disposizione gli ulteriori margini di copertura del Patto di Stabilità per i pagamenti degli anni 2016 e 2017. 

Come è andato il processo partecipativo?
Sin dall’inizio del nostro primo mandato amministrativo abbiamo instaurato con i Comitati Genitori dei due Istituti Comprensivi, pur in un contesto di forti difficoltà economiche,  un rapporto di collaborazione e condivisione dei problemi  che è sfociato in una convenzione in cui i genitori hanno realizzato, laddove previsto dalla convenzione, piccoli interventi di manutenzione che si sono rivelati preziosissimi. Anche nell’affrontare questa nuova sfida ci hanno accompagnato, con la Dirigente Scolastica, i rappresentanti del corpo docente e di tutti i lavoratori della scuola, al tavolo di progettazione  con suggerimenti e proposte che sono risultati essenziali per lo sviluppo del progetto stesso. Il percorso proseguirà anche a gara assegnata, vogliamo che genitori, bambini, insegnanti,  i cittadini tutti ci affianchino nell’accompagnare attivamente un progetto che dopo oltre 40 anni vedrà sul nostro territorio una scuola nuova, all’avanguardia, che migliorerà sicuramente la qualità della vita della nostra città. E’ il più importante obiettivo di questo mandato: il suo compimento frutto di un grande lavoro politico, amministrativo, tecnico testimonierà l’impegno di questa giunta che lo ha fortemente voluto e che auspica di poter avere altre opportunità come questa , per mettere mano anche alle altre scuole del territorio che necessitano di urgenti e inderogabili interventi di ristrutturazione. Allora potremmo finalmente considerarci fieri del lavoro svolto

A 360° con Gian Paolo Ricci dalla nuova scuola a Informagiovani...

Il programma #Scuolenuove del Governo ha liberato le risorse necessarie per la costruzione della nuova scuola di via Brodolini. A che punto siamo?
L’idea di investire sulle strutture scolastiche anche in termini di costruzione di nuovi edifici è parte del programma di mandato. L’allentamento delle maglie del patto di stabilità su questo fronte da parte del governo ci ha consentito di passare ai fatti, utilizzando l’avanzo di amministrazione dell’ente, bloccato da anni. Costruiremo la scuola nuova di via Brodolini con soldi nostri. Al momento abbiamo la certezza di poter spendere due milioni di euro nel 2015 e la promessa di un ulteriore milione nel 2016. Ciò ha chiaramente orientato le scelte progettuali, che comunque sono state condivise con i diretti portatori di interessi, ovvero il comitato dei genitori, i docenti e la dirigenza dell’istituto. Nel mese di febbraio è stato infine presentato in Commissione congiunta Istruzione-Lavori pubblici il progetto preliminare che contiene le scelte di fondo sulle cui basi faremo il bando di gara. L’ edificio verrà realizzato in bioedilizia a nord dell’attuale, ovvero sull'attuale prato antistante la scuola sul lato di via Brodolini, conterrà 15 aule (tre sezioni), 5 laboratori e una biblioteca. E’ previsto anche un auditorium che però verrà realizzato contestualmente alla scuola solo se le risorse lo consentiranno e che altrimenti verrà realizzato in un secondo momento. A questo proposito stiamo attendendo anche la possibilità di attingere a bandi di finanziamento che Regione Lombardia ha promesso di emettere nei prossimi mesi. La scelta della bioedilizia e dell'efficientamento energetico, anche se sicuramente implicherà un aumento dei costi di costruzione, credo sia una scelta doverosa che permetterà di abbattere gli attuali costi di gestione e che permetterà tempi di realizzazione abbastanza rapidi, così da consentire l’ingresso degli alunni nella nuova scuola a partire a settembre 2016.

A Novate le scuole pubbliche beneficiano da anni di contributi rilevanti da parte del Comune. Il 2015 sarà pesante dal punto di vista delle finanze locali. Ci saranno ricadute sul finanziamento comunale del sistema Istruzione?
La predisposizione del bilancio di previsione 2015, a fronte dei nuovi tagli per 1.300.000 euro dei trasferimenti statali all’ente, ha ovviamente fatto emergere il tema del contenimento della spesa corrente e quindi anche delle voci di bilancio legate al settore istruzione. Credo che sia il finanziamento agli istituti statali per il miglioramento dell’offerta formativa (diritto allo studio) che la convenzione in essere con le scuole dell’infanzia paritarie, finalizzata alla calmierazione delle rette e quindi a facilitare l’accesso a questo grado di istruzione di tutti i bambini novatesi, siano soldi che vengano “ben spesi” dai rispettivi beneficiari. Il loro utilizzo ha effetti tangibili sull’accesso all’istruzione e sulla qualità dell’offerta formativa fruita dai nostri ragazzi. Non sappiamo ancora se saremmo costretti ad effettuare tagli anche su questo fronte, ma nel caso affronteremo entrambi i problemi contestualmente.

Giovani e mondo del lavoro, un tema di grandissima attualità. Quale futuro per il nostro Informa Giovani?
Anche la tematica “informagiovani” viene alla ribalta regolarmente quando si parla di tagli alla spesa corrente e questo già di per se non è un buon metodo di affrontare la questione del suo futuro. E’ vero che questo servizio non è obbligatorio e che non tutti i comuni ne hanno uno. Ma è altrettanto vero che prima di smantellare uno dei pochi servizi dedicati ai giovani (e non solo) in cerca di esperienze formative ed occupazionali presenti sul territorio bisognerebbe fare un’analisi oggettiva della sua reale capacità di rispondere alle esigenze di coloro che varcano la sua soglia, e che sono sicuramente molti. Io credo nell’utilità di questo servizio e nella sua permanenza sul nostro territorio. Piuttosto sono disposto a discutere di efficientamento, di messa in rete a livello sovracomunale dei servizi erogati, strada che si sta già percorrendo, o anche di diversa ubicazione della sede fisica se si considererà indispensabile in termini di economie, sperando non si debba arrivare a chiudere completamente in servizio.

Dalla Commissione Antimafia un nuovo modo di confrontarsi?

Il Consiglio comunale di Novate Milanese ha istituito la Commissione Antimafia i cui compiti consistono essenzialmente nell'elaborazione di percorsi d’informazione, di confronto e di realizzazione di eventi che abbiano ad oggetto la lotta alla mafia, al racket, all'usura e alla corruzione. Essa dovrà svolgere attività d’analisi di possibili pericoli d’infiltrazioni criminali nel nostro tessuto sociale.
E’ evidente la volontà di rendere trasparente l’azione dell’ente pubblico in materia di contrasto alla criminalità laddove, su proposta della maggioranza, è stata assegnata alla Commissione la possibilità di ottenere un rendiconto dell’attività amministrativa in materia di prevenzione e lotta alla corruzione, al riciclaggio e alle organizzazioni malavitose.
In tutto i componenti della commissione sono sette.
La presidenza è stata affidata al presidente del Consiglio comunale per caratterizzarne la funzione di garanzia che essa deve avere. Tre membri sono assegnati alle opposizioni, mentre alla maggioranza spettano altri tre componenti.
La delibera è stata frutto della sintesi fra una proposta presentata dall’opposizione, è una mozione della maggioranza.
Il presupposto della costituzione della Commissione di cui stiamo scrivendo è il riconoscimento dell’esistenza della mafia.
Dunque, si è posta la necessità di verificare a livello locale quali strumenti mettere in campo per contrastare i fenomeni criminali.
Tra le misure di lotta all’illegalità già esistenti annoveriamo, fra i comuni del milanese e la Prefettura di Milano, un protocollo d’intesa proprio in funzione di prevenzione e lotta alle organizzazioni criminale, cui l’amministrazione era già chiamata ad uniformarsi.
Inoltre, a Novate Milanese il segretario comunale è stato nominato responsabile della prevenzione della corruzione ai sensi della legge n° 190 del 2012.
Si è pensato allora di integrare quanto già esistente con una Commissione che certo non avrebbe potuto avere gli stessi poteri dell’antimafia nazionale, ma che avesse le funzioni di cui si è detto.

Lavorare bene per l'Italia

L’obiettivo non è parlar male degli avversari, ma lavorare bene per l'Italia...
Il metodo non ha convinto Forza Italia che ha dunque annunciato la rottura del Patto del Nazareno. Il collegamento mentale è quanto mai curioso. E non solo perché tutti i partiti - anche Forza Italia - negli incontri di delegazione avevano espresso condivisione per il metodo scelto dal PD. Il punto è che il Patto del Nazareno non è un papiro segreto con dentro chissà cosa (con buona pace di qualche direttorone di giornale che forse ammetterà finalmente di aver scritto una bufala), ma un accordo alla luce del sole su tre punti centrali: innanzitutto, una legge elettorale in grado di dare un vincitore certo, evitare inciuci, eliminare il potere di veto dei partiti piccoli. Poi, una sistemata ai rapporti tra Stato e Regioni troppo arzigogolati e complessi, riducendo le funzioni dei consigli regionali. Terzo, l’eliminazione del bicameralismo paritario con il superamento del Senato per come lo conosciamo adesso. Su questi tre punti noi continueremo ad andare avanti. Noi non abbiamo cambiato idea. Se Forza Italia, che ha sempre difeso queste idee, adesso vuole rimangiarsele, buon appetito. Ho sempre detto che voglio fare accordi con tutti e che non ci facciamo ricattare da nessuno. Perché i numeri ci sono anche senza di loro. Spero che dentro Forza Italia prevalgano il buon senso e la ragionevolezza. Se ciò non dovesse accadere noi continueremo a rispettare Berlusconi e il suo partito come rispettiamo tutti i partiti che ottengono i voti dei nostri concittadini: il nostro obiettivo non è parlar male dei nostri avversari, ma lavorare bene per l'Italia.
Matteo Renzi

Contro il disagio, più coesione sociale Intervista all’Assessore Chiara Lesmo

Quali sono i progetti del tuo assessorato per il 2015 anche alla luce dei vincoli imposti dal patto di stabilità?
Considerando che già il 2014 si era chiuso con una serie di tagli anche nel settore Interventi Sociali, credo che con la costruzione del bilancio 2015 saremo di fronte, per la prima volta, ad alcune scelte difficili. Scelte che non potranno prescindere dal considerare che la crisi economica sta impattando, ora più di prima, sulle famiglie novatesi.
La riforma dell'ISEE comporta delle modifiche sia al bilancio comunale che alla compartecipazione alla spesa sociale da parte delle famiglie.
Il servizio Informagiovani accresce il suo ruolo di accoglienza/orientamento per la ricerca di lavoro, ormai trasversale alle generazioni.
Sicuramente il 2015 non potrà essere un anno di “espansione” della spesa sociale ma, mi auguro che non la si tagli ulteriormente a scapito delle fasce deboli. Viceversa verranno consolidati quei progetti che vedono partecipe la comunità novatese (tramite i Tavoli Senior e Famiglie al centro) e continuerà la ricerca di fondi “altri” da affiancare alle risorse comunali.
Un tema importante e non più rinviabile, da “aggredire”, insieme ad altri attori del territorio, è quello dell'abitare a Novate. C'è una emergenza casa che riguarda le situazioni di grave emarginazione, l'accompagnamento di persone con difficoltà momentanea, ma anche la necessità di riprogettare l'abitare del futuro: alloggi protetti per anziani, case a canoni moderati per single e giovani coppie, famiglie di nuova formazione, ecc. Ambiti di lavoro che si integrano con altri assessorati e che prevedono obiettivi comuni.

Questione Residenza Sociale per Anziani: ci sono novità in vista?
Ad oggi il mio assessorato non è stato coinvolto in nuove riunioni sulla vicenda RSA. Sono stata aggiornata che un nuovo compratore/costruttore dell'area si è fatto avanti e che sono in corso riunioni anche con l'Ufficio Tecnico per valutare la fattibilità dell'opera privata con finalità pubblica. L'attenzione mia e del settore Servizi Sociali è quella di sottolineare appunto la finalità pubblica dell'operazione, di contestualizzare la nuova RSA sia nelle difficoltà economiche che oggi le famiglie hanno nel sostenere rette alte sia nella opportunità di individuare una filiera di servizi rivolti agli anziani.

Con la nuova organizzazione deegli Assessorati, al tuo sono affidate le deleghe riguardanti la Comunicazione e la Partecipazione. A che punto siamo?
Comunicazione e Partecipazione sono le due nuove deleghe che affiancano quella dei servizi Sociali, ma sono anche le due novità introdotte da questa amministrazione.
Considerati i budget dedicati molto scarni e la carenza di struttura tecnica, come maggioranza stiamo lavorando su due livelli. Da una parte cerchiamo di mettere a fuoco un perimetro teorico per non confondere gli approcci, dall'altro stiamo recuperando alcune esperienze già in corso in chiave partecipativa.
Sicuramente l'esperienza dei Tavoli sociali, la Corte delle Famiglie, i Comitati genitori, il neonato Comitato Parchi e Giochi bimbi rappresentano un esempio di co-gestione dei beni pubblici.
Con il 2015 credo sia importante passare anche a un livello di co-progettazione di beni e spazi pubblici. Come Giunta siamo sollecitati su diversi fronti; la riqualificazione di aree periferiche e non, la rivitalizzazione del quartiere Novate Ovest, gli orti urbani partecipati, la nuova scuola, il ruolo del commercio di vicinato, ecc..
Si devono costruire ambiti di partecipazione allargata, dai portatori di interesse ai cittadini e alle cittadine, gruppi informali che vogliono investire tempo, energie e intelligenze in una Novate Aperta, Solidale e Responsabile.

Mattarella Presidente della Repubblica: Viva RENZI… e Abbasso Travaglio

Sergio Mattarella è il nuovo Presidente della Repubblica Italiana. la sua elezione è stata preceduta da numerose polemiche soprattutto da parte di chi si contrappone politicamente al Presidente del Consiglio. Riportiamo un estratto di un articolo da "Il Fatto Quotidiano del 28 gennaio 2015"

"Può darsi che, come dice Renzi senza precisare la settimana esatta, “sabato avremo il presidente”. Nel qual caso il premier avrà vinto la partita, chiunque sia il nome del prescelto. Che, comunque, sarebbe frutto del Patto del Nazareno, dunque un impresentabile: Amato (e ho detto tutto), o Fassino (quello del giro Greganti e del “siamo padroni di una banca?”), o Finocchiaro (zarina di tutti gli inciuci), o Chiamparino (che negli anni pari fa il politico e nei dispari il banchiere), roba così. Se invece, al quarto scrutinio, il Renzusconi non superasse il quorum, inizierebbe il massacro."

Nonostante le "gufate" questi invece i fatti:
  1. Sabato 31 Gennaio alla votazione n. 4 il Presidente è stato eletto
  2. La candidatura Mattarella non è stata il frutto del Patto del Nazareno
  3. Gli “impresentabili” Amato – Fassino – Finocchiaro – Chiamparino non sono stati neppure presi in considerazione
  4. Renzi senza Berlusconi ha "massacrato" tutta l’opposizione.
Quindi partita chiusa Renzi 4 – Travaglio 0.

I paradossi su cibo e nutrizione e gli Stili di vita


Come evidenziato in un precedente articolo, le organizzazioni della società civile stanno attivamente procedendo da mesi verso EXPO 2015, presentando e dibattendo con i cittadini aspetti importanti del tema dell’esposizione universale “Nutrire il pianeta, energia per la vita”, aspetti sintetizzati nei PARADOSSI attuali su cibo e alimentazione:
  1. oggi nel mondo, per ogni persona malnutrita e denutrita, due sono in sovrappeso! Circa 805 milioni di persone soffrono la fame ogni giorno mentre 1,5 miliardi sono in sovrappeso e obese, con 29 milioni di decessi annuali dovuti ad eccessi di cibo e a cattive abitudini alimentari;
  2. con una popolazione mondiale in costante aumento, ben un terzo dei raccolti non vengono utilizzati per la nutrizione umana ma impiegati per produrre mangimi e biocarburanti. La domanda globale di biocarburanti nel 2020 è stimata in 172 miliardi di litri, altri 40 milioni di ettari di terreni fertili convertiti alla coltura per carburanti;
  3. un terzo della produzione mondiale di cibo non raggiunge lo scopo per cui viene prodotta, cioè nutrire, ma diventa rifiuto. Accanto alle perdite di produzione in campo e durante la filiera distributiva, vi è l’enorme spreco alimentare di casa nostra, dal supermercato alla tavola al bidone…
Quale conseguenza di questi paradossi attuali, è stato formulato il “Protocollo di Milano”, che in EXPO sancirà i principi per un’azione concreta, organizzata e coordinata con l’obiettivo di rendere il sistema alimentare globale realmente sostenibile, principi sintetizzati in:
  • Fame zero e stili di vita sani
  • Diffondere l’agricoltura sostenibile
  • Fermare lo spreco alimentare
Principi rivolti a tutti noi, non solo a Governi e Associazioni Internazionali, per divenire cittadini consapevoli e sensibili, nella nostra vita quotidiana, a stili di vita sani e a pratiche virtuose. 
Un’occasione preziosa in questa direzione sono gli incontri rivolti a tutti noi, cittadini in cammino attivo verso EXPO (il prossimo):

Mercoledì 18 febbraio – ore 21.00 – Aula Consigliare
“STILI DI VITA & BUONE PRATICHE” 
con PIETRO RAITANO, direttore della rivista ALTRECONOMIA
Intervengono Paolo Reggiani, Gruppo Acquisto Solidale ACLI Novate Milanese; 
Lorenzo Bozzer, Bottega dell’Equo e Solidale di Novate Milanese

Chi ha tela per tessere, che tessa!


Nei numeri scorsi della newsletter vi abbiamo aggiornato circa il percorso congressuale del Partito Democratico novatese concluso ormai due mesi fa, cercando anche a fornire contributi costruttivi.
Sebbene nel frattempo dal partito siano arrivati segnali che confermano chiusura e ostilità nei confronti di coloro che, alla luce del sole, esprimono opinioni diverse da quelle della Segreteria e del Direttivo, siamo di nuovo qui con qualche idea da proporre al PD, come sempre con uno spirito di collaborazione e di superamento delle incomprensioni (chiamiamole così).

In primis crediamo che sia necessaria una condivisione tra tutte le anime che a Novate fanno riferimento al Partito di come sono andate le cose nel percorso congressuale. Si tratta, a nostro parere, di analizzare quanto successo negli ultimi mesi per giungere ad una accettazione reciproca e ad una inclusione in seno al partito di tutte le posizioni esistenti ma solo parzialmente rappresentate dai neoeletti organismi dirigenti.
Solo così pensiamo che si possano individuare degli obiettivi di lavoro condivisi per il partito e per la gestione della cosa pubblica novatese, obiettivi che rispondano veramente alle esigenze di una più ampia fetta di cittadini elettori.
Si potrebbe quindi ragionare su iniziative rivolte alla popolazione giovanile sul fronte culturale, partecipativo e politico finalizzate alla promozione del protagonismo giovanile, piuttosto che su iniziative volte a fare del partito una casa di vetro (trasparenza, scalabilità, adozione di strumenti “normativi” certi) in cui tutti coloro che hanno a cuore le sorti del partito possano portare il proprio contributo, indipendentemente dal fatto di avere o meno una tessera e dall’essere più o meno allineati alle posizioni degli organismi dirigenti.
Siccome poi il PD a Novate è il primo partito e l’azionista di maggioranza dell’Amministrazione Comunale, sarebbe auspicabile che la sua attività non si limitasse alle quattro mura di un Circolo, ma che superasse le discussioni chiuse al suo interno per farsi promotore di un’efficace azione di supporto della Giunta e del Consiglio Comunale.
Qui il riferimento deve essere il programma elettorale con i suoi punti cardine, il cui sviluppo e la cui realizzazione ha bisogno del contributo di tutti, dentro e fuori il Partito. Anche su questo fronte chiunque abbia idee che possano essere facilmente oggetto di condivisione – e crediamo che ce ne siano - deve essere ascoltato e coinvolto.

Potremmo sintetizzare con una frase: chi ha tela per tessere (il verbo eh, non quegli oggetti di carta o plastificati), che tessa!
Noi su questo terreno ci siamo e continueremo ad esserci.

Lettera di Matteo Renzi agli Iscritti PD

Care democratiche, cari democratici,

nell'aprile 2013 le divisioni, le polemiche, le tensioni interne al Partito Democratico crearono le condizioni per la mancata elezione del Presidente della Repubblica. Solo un gesto di generosità di Giorgio Napolitano permise di uscire da una situazione di impasse molto dolorosa.

La settimana scorsa, grazie a un percorso di condivisione e ascolto, di confronto e dialogo, il PD si è dimostrato capace di cancellare quella brutta pagina e di indicare Sergio Mattarella come proprio candidato alle altre forze politiche. 
Conoscete il risultato. In attesa del giuramento del nuovo Presidente – uomo rigoroso e autentico interprete dei valori costituzionali – vorrei che tutto il PD si sentisse fiero e orgoglioso di aver scritto una pagina nuova nella storia del nostro Paese. 

Siamo noi il cambiamento che l'Italia sta aspettando da troppi anni. Noi, con i nostri difetti e con le nostre potenzialità. Noi, con i nostri parlamentari e i nostri militanti. Noi, con i nostri sogni e i nostri progetti. Noi siamo l'Italia che cambia. E dobbiamo esserne consapevoli e responsabili. 

Il percorso delle riforme è impegnativo: Costituzione, legge elettorale, fisco, giustizia, pubblica amministrazione, terzo settore, diritti civili, ius soli, lavoro, libro bianco della difesa, Rai, cultura fino ad arrivare al grande tema della scuola e dell'educazione che sono per me il punto centrale del PD. Andiamo avanti con ancora maggiore determinazione. Forti del risultato sulla votazione del Presidente della Repubblica, certo. Forti dei primi segnali (ancora timidi) sulla ripresa economica, ovvio. Ma forti soprattutto della passione che anima tutte e tutti voi. 

Siamo il PD, la più grande comunità politica europea. La più grande speranza della politica italiana. Guai a noi se ci tirassimo indietro o se abdicassimo davanti alle nostre responsabilità. 

L'Italia ha bisogno della nostra energia e del nostro entusiasmo. 

Un caro saluto,
Matteo

OK! Il patto di stabilità è stato raggiunto... Intervista all'Assessore al Bilancio Francesco Carcano


Francesco Carcano - Assessore al Bilancio Comune di Novate Milanese
Francesco nella sua vita frenetica fatta di incontri, di commissioni, di studio e lavoro gode per tre grandi passioni: il running, l’alpinismo e l’Inter. Cosa hanno in comune questi hobby? Essenzialmente la tenacia e il coraggio (….soprattutto parlando di Inter). Questi due fattori li ha portati anche nella sua nuova  importante esperienza politica.

Ci hai tenuti sul filo per mesi, le cifre sembravano prefigurare un flop e invece con tenacia avete agguantato questo importante risultato proprio alla vigilia di Natale. Proprio un bel regalo sotto l’albero per i cittadini novatesi. Cosa è successo?
Sì, l’obiettivo di patto di stabilità interno è stato rispettato anche quest’anno. Non è stato facile, ma ce l’abbiamo fatta ed il merito è da ascrivere a tutti gli assessori e ai loro settori di competenza che hanno saputo porre in essere significativi tagli alla spesa, operando così anche alcune dolorose rinunce, a fronte del fatto che l’ammontare delle entrate in conto capitale dell’ultimo trimestre non sarebbe stato comunque sufficienti a raggiungere l’obiettivo di patto. L’impegno di tutti è stato significativo: ognuno si è caricato sulle spalle il proprio fardello e di questo non posso che essere loro grato.
Ciò detto, dato lo scenario decisamente complesso che induce a profonde riflessioni sulla costruzione dei bilanci dei prossimi anni, abbiamo cercato di limitare quanto più possibile le ricadute sulla cittadinanza, concentrandoci sulle spese di funzionamento dell’Ente; con tenacia però abbiamo mantenuto alcune voci di spesa per noi politicamente rilevanti; ne cito una su tutte: il contributo per il diritto allo studio che rimane invariato rispetto al 2013. Segno tangibile dell’importanza che questa tematica riveste per l’Amministrazione e riconosciutaci anche in sede di Consiglio Comunale da alcune forze di opposizione.

Per il 2015 due grandi obiettivi da raggiungere.
Dismissioni di Polì e Meridia: a che punto siamo?
Dopo l’approvazione in autunno dell’atto d’indirizzo sulle società partecipate sia da parte della Giunta che poi del Consiglio Comunale, abbiamo individuato il consulente specializzato che ci aiuterà a perseguire l’obiettivo di alienazione della partecipazione comunale nelle società Cis-Polì e Meridia. Sul punto mi si permetta di precisare ancora una volta che questo percorso che abbiamo tracciato non pregiudicherà in alcun modo la continuità del servizio offerto all’utenza che sarà sempre ed in ogni caso garantito come anche i livelli occupazionali delle società coinvolte.

Lotta all’evasione fiscale, anche a livello comunale.
Cosa si intende fare nel 2015?
Il tema dell’evasione e dell’elusione fiscale è a tal punto importante per quest’amministrazione da essere presente nelle linee programmatiche del Sindaco. Negli scorsi cinque anni è già stata condotta un’attività sistematica di recupero delle imposte locali arretrate non pagate dai cittadini; nel solco di questo lavoro opereremo anche nei prossimi anni cercando di agire su più fronti, valorizzando al massimo il lavoro dell’ufficio tributi comunale.
Personalmente ritengo però che, per rendere sempre più puntuale e proficua l’attività di contrasto all’evasione dei tributi locali, siano necessari tre elementi: fissazione di criteri omogenei e condivisi per il calcolo delle imposte; semplificazione degli adempimenti per il cittadino-contribuente; condivisione all’interno dell’amministrazione comunale dell’intersettorialità dell’obiettivo del recupero dei tributi evasi.
La legge di stabilità approvata dal Parlamento poco prima di Natale lascia invariata la struttura dei tributi locali per il 2015, rinviando al 2016 eventuali novità; questo indubbiamente ci agevola nella misura in cui ci si potrà dedicare con ancora maggiore impegno all’attività di controllo e recupero dei tributi non pagati dai cittadini. Accanto a queste attività di contrasto all’evasione ed elusione dei tributi locali, si affianca il tema del contrasto alla macro-evasione, ossia quella che per capirci è relativa ai tributi statali e che compete in ultima istanza all’Agenzia delle Entrate. Già all’inizio della prima amministrazione Guzzeloni venne sottoscritto con l’Agenzia delle Entrate un protocollo d’intesa che mirava a definire i criteri per garantire uno stabile flusso di informazioni tra Comune e Agenzia finalizzato alla trasmissione di segnalazioni qualificate, a fronte delle quali l’Agenzia medesima avrebbe riconosciuto al Comune una percentuale del recuperato.

Fino ad ora i risultati, però, sembrano oggettivamente esser pochi.
Non si è riusciti a dare concretezza a tale protocollo, per svariate ragioni, non ultime la delicatezza delle informazioni da trattare e i tempi lunghissimi di risposta dell’Agenzia delle Entrate. Vista però l’esperienza maturata da alcuni comuni nel recente passato e il fatto che la Legge di Stabilità di recente approvazione fissa al 55% del riscosso dall’Agenzia delle Entrate la percentuale di riconoscimento al Comune a fronte di una segnalazione qualificata, stiamo ragionando anche su questo tema, consapevoli però che l’eventuale ritorno economico per il Comune comunque non dovrà essere atteso prima di un triennio.