A 360° con Gian Paolo Ricci dalla nuova scuola a Informagiovani...

Il programma #Scuolenuove del Governo ha liberato le risorse necessarie per la costruzione della nuova scuola di via Brodolini. A che punto siamo?
L’idea di investire sulle strutture scolastiche anche in termini di costruzione di nuovi edifici è parte del programma di mandato. L’allentamento delle maglie del patto di stabilità su questo fronte da parte del governo ci ha consentito di passare ai fatti, utilizzando l’avanzo di amministrazione dell’ente, bloccato da anni. Costruiremo la scuola nuova di via Brodolini con soldi nostri. Al momento abbiamo la certezza di poter spendere due milioni di euro nel 2015 e la promessa di un ulteriore milione nel 2016. Ciò ha chiaramente orientato le scelte progettuali, che comunque sono state condivise con i diretti portatori di interessi, ovvero il comitato dei genitori, i docenti e la dirigenza dell’istituto. Nel mese di febbraio è stato infine presentato in Commissione congiunta Istruzione-Lavori pubblici il progetto preliminare che contiene le scelte di fondo sulle cui basi faremo il bando di gara. L’ edificio verrà realizzato in bioedilizia a nord dell’attuale, ovvero sull'attuale prato antistante la scuola sul lato di via Brodolini, conterrà 15 aule (tre sezioni), 5 laboratori e una biblioteca. E’ previsto anche un auditorium che però verrà realizzato contestualmente alla scuola solo se le risorse lo consentiranno e che altrimenti verrà realizzato in un secondo momento. A questo proposito stiamo attendendo anche la possibilità di attingere a bandi di finanziamento che Regione Lombardia ha promesso di emettere nei prossimi mesi. La scelta della bioedilizia e dell'efficientamento energetico, anche se sicuramente implicherà un aumento dei costi di costruzione, credo sia una scelta doverosa che permetterà di abbattere gli attuali costi di gestione e che permetterà tempi di realizzazione abbastanza rapidi, così da consentire l’ingresso degli alunni nella nuova scuola a partire a settembre 2016.

A Novate le scuole pubbliche beneficiano da anni di contributi rilevanti da parte del Comune. Il 2015 sarà pesante dal punto di vista delle finanze locali. Ci saranno ricadute sul finanziamento comunale del sistema Istruzione?
La predisposizione del bilancio di previsione 2015, a fronte dei nuovi tagli per 1.300.000 euro dei trasferimenti statali all’ente, ha ovviamente fatto emergere il tema del contenimento della spesa corrente e quindi anche delle voci di bilancio legate al settore istruzione. Credo che sia il finanziamento agli istituti statali per il miglioramento dell’offerta formativa (diritto allo studio) che la convenzione in essere con le scuole dell’infanzia paritarie, finalizzata alla calmierazione delle rette e quindi a facilitare l’accesso a questo grado di istruzione di tutti i bambini novatesi, siano soldi che vengano “ben spesi” dai rispettivi beneficiari. Il loro utilizzo ha effetti tangibili sull’accesso all’istruzione e sulla qualità dell’offerta formativa fruita dai nostri ragazzi. Non sappiamo ancora se saremmo costretti ad effettuare tagli anche su questo fronte, ma nel caso affronteremo entrambi i problemi contestualmente.

Giovani e mondo del lavoro, un tema di grandissima attualità. Quale futuro per il nostro Informa Giovani?
Anche la tematica “informagiovani” viene alla ribalta regolarmente quando si parla di tagli alla spesa corrente e questo già di per se non è un buon metodo di affrontare la questione del suo futuro. E’ vero che questo servizio non è obbligatorio e che non tutti i comuni ne hanno uno. Ma è altrettanto vero che prima di smantellare uno dei pochi servizi dedicati ai giovani (e non solo) in cerca di esperienze formative ed occupazionali presenti sul territorio bisognerebbe fare un’analisi oggettiva della sua reale capacità di rispondere alle esigenze di coloro che varcano la sua soglia, e che sono sicuramente molti. Io credo nell’utilità di questo servizio e nella sua permanenza sul nostro territorio. Piuttosto sono disposto a discutere di efficientamento, di messa in rete a livello sovracomunale dei servizi erogati, strada che si sta già percorrendo, o anche di diversa ubicazione della sede fisica se si considererà indispensabile in termini di economie, sperando non si debba arrivare a chiudere completamente in servizio.

Dalla Commissione Antimafia un nuovo modo di confrontarsi?

Il Consiglio comunale di Novate Milanese ha istituito la Commissione Antimafia i cui compiti consistono essenzialmente nell'elaborazione di percorsi d’informazione, di confronto e di realizzazione di eventi che abbiano ad oggetto la lotta alla mafia, al racket, all'usura e alla corruzione. Essa dovrà svolgere attività d’analisi di possibili pericoli d’infiltrazioni criminali nel nostro tessuto sociale.
E’ evidente la volontà di rendere trasparente l’azione dell’ente pubblico in materia di contrasto alla criminalità laddove, su proposta della maggioranza, è stata assegnata alla Commissione la possibilità di ottenere un rendiconto dell’attività amministrativa in materia di prevenzione e lotta alla corruzione, al riciclaggio e alle organizzazioni malavitose.
In tutto i componenti della commissione sono sette.
La presidenza è stata affidata al presidente del Consiglio comunale per caratterizzarne la funzione di garanzia che essa deve avere. Tre membri sono assegnati alle opposizioni, mentre alla maggioranza spettano altri tre componenti.
La delibera è stata frutto della sintesi fra una proposta presentata dall’opposizione, è una mozione della maggioranza.
Il presupposto della costituzione della Commissione di cui stiamo scrivendo è il riconoscimento dell’esistenza della mafia.
Dunque, si è posta la necessità di verificare a livello locale quali strumenti mettere in campo per contrastare i fenomeni criminali.
Tra le misure di lotta all’illegalità già esistenti annoveriamo, fra i comuni del milanese e la Prefettura di Milano, un protocollo d’intesa proprio in funzione di prevenzione e lotta alle organizzazioni criminale, cui l’amministrazione era già chiamata ad uniformarsi.
Inoltre, a Novate Milanese il segretario comunale è stato nominato responsabile della prevenzione della corruzione ai sensi della legge n° 190 del 2012.
Si è pensato allora di integrare quanto già esistente con una Commissione che certo non avrebbe potuto avere gli stessi poteri dell’antimafia nazionale, ma che avesse le funzioni di cui si è detto.

Lavorare bene per l'Italia

L’obiettivo non è parlar male degli avversari, ma lavorare bene per l'Italia...
Il metodo non ha convinto Forza Italia che ha dunque annunciato la rottura del Patto del Nazareno. Il collegamento mentale è quanto mai curioso. E non solo perché tutti i partiti - anche Forza Italia - negli incontri di delegazione avevano espresso condivisione per il metodo scelto dal PD. Il punto è che il Patto del Nazareno non è un papiro segreto con dentro chissà cosa (con buona pace di qualche direttorone di giornale che forse ammetterà finalmente di aver scritto una bufala), ma un accordo alla luce del sole su tre punti centrali: innanzitutto, una legge elettorale in grado di dare un vincitore certo, evitare inciuci, eliminare il potere di veto dei partiti piccoli. Poi, una sistemata ai rapporti tra Stato e Regioni troppo arzigogolati e complessi, riducendo le funzioni dei consigli regionali. Terzo, l’eliminazione del bicameralismo paritario con il superamento del Senato per come lo conosciamo adesso. Su questi tre punti noi continueremo ad andare avanti. Noi non abbiamo cambiato idea. Se Forza Italia, che ha sempre difeso queste idee, adesso vuole rimangiarsele, buon appetito. Ho sempre detto che voglio fare accordi con tutti e che non ci facciamo ricattare da nessuno. Perché i numeri ci sono anche senza di loro. Spero che dentro Forza Italia prevalgano il buon senso e la ragionevolezza. Se ciò non dovesse accadere noi continueremo a rispettare Berlusconi e il suo partito come rispettiamo tutti i partiti che ottengono i voti dei nostri concittadini: il nostro obiettivo non è parlar male dei nostri avversari, ma lavorare bene per l'Italia.
Matteo Renzi