E’ curioso come un provvedimento tanto discusso e
discutibile possa produrre, anche se su scala ridotta, effetti collaterali
indesiderabili.
Parliamo del congelamento del pagamento della rata di giugno
dell’IMU sulla prima casa. Sembra che fermare l’IMU, a giugno e in futuro, e
casomai restituire quanto già versato a dicembre dello scorso anno sia
questione di vita o di morte per gli italiani proprietari di casa e per l’economia
italiana. Peccato che ci si dimentichi di dire che praticamente in tutti i
paesi avanzati è prevista la tassazione sugli immobili, così come essa
rappresenti, in tempi di vacche magrissime e di patti di stupidità/stabilità,
una delle poche risorse a disposizione dei Comuni per la manutenzione delle
scuole, delle strade, per l’erogazione dei servizi per i più bisognosi e
quisquilie simili.
Ma non è questo l’effetto collaterale di cui si scriveva all’inizio.
Intendiamo riferirci al fatto che il “beneficio” del congelamento dell’IMU non
vale per coloro che vivono in appartamenti di cooperative a proprietà indivisa.
Qui a Novate Milanese abbiamo la Cooperativa “La Benefica” che sostanzialmente affitta (non
è la formula esatta, ma cerchiamo di capirci) 1400 appartamenti circa in cambio
di canoni decisamente inferiori ai valori di mercato a persone che spesso non
se la passano proprio benissimo economicamente. Bene, direte voi, dove sta il
problema? Il fatto è che per legge coloro che vivono in case de “La Benefica” e
di cooperative a proprietà indivisa sono equiparati ai proprietari di seconde
case. Non chiedeteci la ratio di tale norma; francamente ci sfugge e qualunque
sia ci sembra a dir poco bizzarra. In quanto equiparati ai possessori di
secondi appartamenti non potranno beneficiare del famoso congelamento IMU sulle
prime case e dovranno pagare comunque. Tradotto: persone che di fatto non sono
proprietarie della casa in cui vivono e che quasi sempre rappresenta l’unico
immobile su cui possono contare continueranno a pagare l’IMU, mentre altri no.
Per fortuna qualcuno si è accorto del paradosso e ha pensato
di sollevare il problema.