POLI' e MERIDIA, si va verso le dismissioni...


Il Comune di Novate ha deciso di uscire dalla gestione sociale di Meridia e di CIS entrambe società partecipate.
Si tratta di aziende di diritto privato a partecipazione pubblica in grado di fornire  pluralità di servizi e capaci di operare sul mercato anche in condizioni di liberalizzazione. Tale forma societaria è stata introdotta stante l’avvertita necessità di fronteggiare la complessità della gestione di aziende aventi finalità pubblica con criteri di managerialità ed efficienza. Dunque, le amministrazioni si sono trovate a svolgere funzione di azionista, di titolare e di responsabile dei servizi resi. Tre sono le società partecipate dal Comune di Novate : CIS – POLI’  -  MERIDIA  -  ASCOM. Per due, è stato deciso l’avviamento delle procedure di dismissione della partecipazione pubblica.

Il CIS – Centro Integrato Servizi –  che si occupa dei servizi natatori presso il “centro Polì” e della divulgazione, della promozione e della pratica di ogni attività sportiva, con capitale interamente pubblico conferito al 100% dal comune, è stato posto sul mercato. Le opzioni di dismissione che sono state prese in considerazione sono sostanzialmente due: la cessione della totalità delle quote o del ramo di azienda inerente l’attività operativa. L’operazione è  vincolata alla sottoscrizione di un contratto di servizio che consenta di continuare l’erogazione dei servizi, senza penalizzazioni per i novatesi. La motivazione dell’abbandono della gestione diretta dei servizi del centro deriva dal sostanziale accumulo di debiti creatosi prima del 2009 ovvero quando l’attuale sindaco non ricopriva ancora la carica di primo cittadino.
Nel corso degli ultimi anni, l’amministrazione di centro sinistra è intervenuta più volte dal punto di vista societario, gestionale e di capitale, al fine di tutelare l’azienda. Il CIS è stato trasformato da spa a società sportiva dilettantistica; è stato acquisito al patrimonio comunale il centro polifunzionale per confermarne la natura pubblica dell’intero impianto e per salvaguardare l’investimento pubblico sull’opera; è stato preso in carico ed estinto il mutuo gravante sulla struttura da parte del comune, garantendo un risparmio pari a 2.760.000 euro di interessi. In effetti, c’è stato un miglioramento della gestione corrente che, però, non ha permesso di coprire il buco iniziale.

L’altro ente in procinto di essere ceduto è Meridia.  Costituita dalla giunta Silva nel 2004 tra Comune e IGM, si occupa di ristorazione. Nel 2005 decide di esternalizzare i servizi di refezione scolastica, affidandoli appunto alla società. L’idea era quella di allargare il bacino dell’utenza, per rendere vantaggiosa l’offerta della partecipata nel campo della ristorazione. Tuttavia, i previsti incrementi di clientela non avvengono e, alla fine del 2007, il socio privato decide di vendere la propria azienda a una multinazionale che subentra nella partecipazione maggioritaria. Ora avviene che la multinazionale può decidere come gestire il proprio business, senza necessariamente tenere in conto le esigenze della cittadinanza. L’attuale amministrazione non ritiene strategico il mantenimento della quota minoritaria del 49%.
Evidentemente la conservazione della quota di partecipazione in Meridia non produce per il comune  servizi strettamente connessi al perseguimento delle finalità istituzionali né emergono nello statuto della società partecipata attività sociali annoverabili fra i servizi di interesse generale di stretta competenza dell’ente locale. Del resto, l’annunciato intervento legislativo del governo influenzerà sicuramente il riordino complessivo delle partecipazioni degli enti locali nel senso di favorire le dismissioni azionarie soprattutto in ragione di partecipazioni non fondamentali. L’elemento di rilevante importanza per la pubblica amministrazione verso l’attività di Meridia è certamente relativo alle politiche tariffarie e di qualità del servizio. Gli aspetti in parola sono, e resteranno, in ogni caso tutelati, in quanto disciplinati dalla formalizzazione di un contratto di servizio fra l’ente economico e quello istituzionale.