Sgombriamo subito il campo dagli equivoci. Il tema art. 18 dello Statuto dei lavoratori è solo una parte di una riforma ambiziosa e di vasta portata che vuole andare ben oltre l’eterna disputa sul mantenimento o meno dell’obbligo di reintegro previsto dalla norma in questione. Sempre per sgombrare il campo dagli equivoci (ma sarebbe meglio dire dalle mistificazioni ideologiche), bisogna precisare che la riforma in questione non prevede l’eliminazione dell’articolo 18 per i rapporti di lavoro in corso. Inoltre resta fermo l’obbligo del reintegro nel caso di licenziamenti discriminatori. Detto questo, la riforma del mercato del lavoro prevede:
- La revisione del sistema degli ammortizzatori sociali (sussidi di disoccupazione, cassa integrazione, contratti di solidarietà etc) in modo da assicurare tutele uniformi anche a quei lavoratori che finora non ne hanno beneficiato. Se ne parla da anni e adesso Renzi e il suo governo hanno deciso di realizzarla.
- L’introduzione di un sistema di servizi per il lavoro e di politiche attive volte a garantire incentivi all’assunzione da parte delle imprese, formazione professionale, riqualificazione professionale e servizi che facilitino l’inserimento e, nel caso dei disoccupati, il reinserimento al lavoro.
- La semplificazione delle procedure e degli adempimenti connessi alla gestione dei rapporti lavorativi.
- La razionalizzazione delle varie tipologie di contratti esistenti individuando come forma “preferita” il contratto di lavoro a tempo indeterminato a tutele crescenti in rapporto all’anzianità, oltre alla previsione di un compenso minimo valido per tutti i lavoratori, dipendenti e non.
- L’estensione delle misure a tutela della maternità a tutte le lavoratrici e, più in generale, l’ampliamento delle misure dirette a conciliare i tempi di lavoro con le esigenze della vita di tutti i giorni (orari flessibili, incentivazione per i nidi aziendali).
Considerando l’urgenza di una riforma del genere, da tanti anni evocata da più parti e mai realizzata, si può discutere di tutto questo evitando falsità e mistificazioni, senza aggrapparsi alla coperta di Linus dell’articolo 18 per partito preso o, peggio, per squallidi tentativi di rivincita interna?